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 Mostra collettiva

  Chiesa di Santa Maria dei Laici, Gubbio (PG)
  6-28 dicembre 2014
PROROGATA FINO ALL'11 GENNAIO

Artisti selezionati: Carmelo Compare (I), Gennaro Esca (I), Claudio Giulianelli (I), GUIKNI Guillermina Rivera (MEX), Cristina Scalorbi (I)

La mostra è inserita nel calendario degli eventi “Gubbio città del Natale”. Domenica 7 dicembre alle ore 18,15 Papa Francesco ha acceso l'Albero di Natale più grande del Mondo

L'11 dicembre, alle ore 17, si terrà una tavola rotonda dal titolo "Maria nei Vangeli Apocrifi". L'incontro indagherà il ciclo pittorico di 24 tele raffiguranti la Vita della Vergine, opera pregevolissima di Felice Damiani e bottega, realizzata intorno al 1607 e custodita nella Chiesa di Santa Maria dei Laici.

La Chiesa di Santa Maria dei Laici a Gubbio, detta anche "Chiesa dei Bianchi", ad unica navata, è posta nel centro cittadino e fa parte di un importante percorso turistico e snodo viario della città, all’inizio di via Piccardi, attigua alle “Logge dei tiratori”.
Oggi rappresenta un prezioso punto di riferimento per il mondo dell’arte: privilegiate sono le mostre d’arte contemporanea, sia personali che collettive, che dialogano con un interessante spazio storicizzato.
Completamente ristrutturato e riaperto al pubblico nel 2010, il complesso monumentale, uno spazio di duecento metri quadri, risale alla prima metà del XIV secolo; infatti nel 1313 nobili, giudici, notai, mercanti ed altri benestanti eugubini
crearono una "Confraternita dei Laici" sotto l'invocazione della Beata Vergine Maria.
Nel 1315 ottennero dal Comune una casa, l'attuale parte del complesso che guarda verso via della Repubblica (oltre il porticato), e della terra, lo spazio, allora non edificato, compreso fra detta casa ed il "ponte nuovo" posto all'inizio di via Piccardi. Su questa terra costruirono nel 1325 la chiesa ed alcuni anni dopo eressero l'ospedale per il quale la comunità di Gubbio donò la pietra.
Nel 1377 le autorità della Confraternita dei Laici chiesero ed ottennero dalla città di Gubbio la licenza per allungare il colonnato esistente di altre due o tre colonne, verso la chiesa. Nel 1467 venne costruito il campanile della Chiesa. Nella cripta le pareti erano tutte affrescate con episodi della Passione attribuiti a Giacomo di Benedetto. Alcuni di questi affreschi nel 1966 furono «strappati», restaurati e trasferiti nel Museo Diocesano.
Nel 1400-1500 la Chiesa era parte integrante dell'ospedale, il più grande della città, al quale, con Bolla di Papa Giulio II il 9 agosto 1505, vennero uniti anche gli altri ospedali della città creando un'unica e nuova entità: lo Spedal Grande. Ai primi anni del 1600 tale struttura risultava però insufficiente per cui la sua funzione fu ampliata utilizzando lo "Hospitale di S. Croce degli Esposti".
Da quel momento la chiesa ritornò ad essere indipendente ed il resto del vecchio complesso ospedaliero venne affittato alla Corporazione della lana e sopra di esso fu costruita nel 1603 la "Loggia coperta" per alloggiarvi 40 "tiratori per la lana" che avevano bisogno di un ambiente coperto ed arieggiato in cui mettere i panni ad asciugare dopo il lavaggio e la tintura.

Cappella dell'altar maggiore
La cappella dell'altare maggiore assunse l'aspetto che ancora oggi mantiene soprattutto durante il periodo barocco. Risalgono, infatti, a questi anni la decorazione ad affresco della volta della tribuna da parte di Francesco Allegrini e la costruzione delle due nicchie laterali, che ospitano due dipinti di Antonio Gherardi raffiguranti la Natività e l'Adorazione di Magi. L'altare marmoreo, decorato dai fratelli Zaffini di Fano, ospita la statua della Vergine Maria che fu protagonista di una sconvolgente ondata di prodigi avvenuti a Gubbio nel 1796.

Ciclo con Storie mariane
La chiesa è decorata da un ciclo pittorico realizzato nel primo decennio del 1600 da Felice Damiani e la sua bottega, che ha come tema la rappresentazione della vita della Madonna. Il ciclo, composto di 31 dipinti su tela, inizia dalla parete sinistra, dal presbiterio, e narra la nascita di Maria, la sua fanciullezza fino al matrimonio con Giuseppe. Si prosegue sulle altre pareti con episodi dell'infanzia e della passione di Cristo fino alla Dormitio Virginis (il transito di Maria). Il ciclo si chiude sull'arco trionfale con la glorificazione di Maria dopo la morte. Di particolare pregio è anche l'apparato ligneo, dipinto con fregi versi e dorati, e che costituisce il supporto di tutto il ciclo.
Allegati
 Invito  
Opere
Carmelo Compare, L'attesa (2013), ceramica, foglia oro e acrilici su tela, cm 50x140 Claudio Giulianelli, Alla ricerca della Pietra dei Filosofi (2006), olio su tela, cm 50x70 Claudio Giulianelli, Il segreto delle cose (2011), tecnica mista su tela, cm 100x100
Claudio Giulianelli, I dialoghi con la Natura (2014), tecnica mista su tela, cm 50x70 Claudio Giulianelli, La corsa (2014), tecnica mista su tela, cm 50x70 Claudio Giulianelli, La mietitura (2011), tecnica mista su tela, cm 50x50
Claudio Giulianelli, La tempesta è finita (2014), tecnica mista su tela, cm 50x70 Claudio Giulianelli, Madre Natura (2009-13), tecnica mista su tela, cm 120x150 Claudio Giulianelli, Quello che forse so (2014), tecnica mista su tela, cm 50x70
Claudio Giulianelli, Quello che non so (2006), olio su tela, cm 60x80 Claudio Giulianelli, Un mondo nuovo (2011), tecnica mista su tela, cm 70x100 Cristina Scalorbi, Ascensione (2014), terracotta dipinta, cm 49x33x190 (part.)
Gennaro Esca, Vita su piani sovrapposti (2013), olio su tela, cm 41x61 GUIKNI, Bailando (2010), olio su tela, cm 70x100
Inaugurazione















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Adelinda Allegretti: storico dell'Arte, giornalista, curator di eventi espositivi - CREDITS