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 Adriana Chiari. Carne in scatola e pesce fresco
 Mostra personale

  Studio Laboratorio di Anna Virando, Torino
  2-23 dicembre 1999
Pesci di lago in bianco con contorno di cimici iettatrici. Non è il paitto del giorno, ma una sintesi dell'evoluzione artistica di Adriana Chiari. Paradosso, gioco, ironia, metafora e sberleffo: parole-chiave che conducono all'essenza, al vero soggetto delle sue opere.
Chi di noi, da bambino, non ha mai giocato con il das, modellandolo nelle forme più strane e colorandolo con inchiostri ed acrilici? Ebbene, è in questo modo che Adriana realizza i suoi Pesci di lago.
"I miei sono giochini per bambini un po' cresciuti, ma l'Arte per me è un gioco, IL GIOCO!". Al carattere ludico si affianca la pungente ironia nei confronti di una società che, troppo impegnata a dar significato alle inutili piccolezze della vita, ci fa perdere di vista i valori universali, tanto che non li riconosciamo più,a nche quando essi ci galleggiano davanti agli occhi, macroscopici. E' questo il messaggio de L'evidenza, dove un gruppo di persone guarda ai piccoli pesci senza riuscire a vedere quello dalle proporzioni gigantesche. Quale sarebbe la verità che l'uomo moderno non riesce più a catturare? Quali sono i valori perduti? Forse la fede, oppure l'innocenza. Molteplici sono i significati attribuiti al pesce, la cui valenza è comunque positiva: nella religione cristiana è stato il primo simbolo di Cristo, mentre nella credenza di alcune popolazioni è sinonimo di innocenza, in quanto, a differenza degli altri animali, non insidia mai l'uomo.
Dopo un breve momento di riflessione, il cosiddetto Periodo silenzioso caratterizzato dalla produzione dei Bianchi, Adriana torna ad ironizzare su personaggi, atteggiamenti, ruoli e situazioni mettendoli tutti "in scatola". La superstizione, allontanata dall'inconfondibile corno rosso, è il vero soggetto di Berenice la cimice iettatrice. Alpen Liebe fa il verso alle famose caramelle inglobando in una sorta di scatola-vetrina tutti i luoghi comuni riconducibili al Sud Tirolo. Contribuiscono ad impreziosire questo tipo di lavori alcuni oggetti d'antiquariato o da collezione, che Adriana si diverte a scovare soprattutto tra i mercatini delle pulci ed i negozi di chincaglierie, durante i suoi viaggi in giro per il mondo. Oh oh my orthodontist (+ cheeseburger) vuole essere un'autocritica alla professione medico-dentistica. Il testo qui è fondamentale per una corretta lettura dell'opera; accanto al sorriso smagliante che domina la scena, alle spalle di un soddisfatto automobilista alla guida di una spider rosso fiammante si legge: "Si può sostituire la spider col porsche. Tanto i dentisti hanno sempre le stesse auto..." Ed ancora: "Una mela al giorno leva il medico di torno" ben giustifica la presenza delle frutta che, nell'immaginazione popolare, costituiscono un vero e proprio toccasana, sinonimo di salute.
Torino, 25 ottobre 1999

Adelinda Allegretti
Opere
1 Elena un solo nome tu hai (1996), das, acrilico e decalcomania, cm 90x70 Il grande freddo (1992), acrilico, das e pelliccia
L'Alsacienne L'emergente (1996), das e idropittura, cm 50x60 L'evidenza (1999), smalto, das e cromolitografia vittoriana, cm 80x100
La vacca nell'arte Oh oh my orthodontist Suicidio (1991), acrilico e das, cm 70x60
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Adelinda Allegretti: storico dell'Arte, giornalista, curator di eventi espositivi - CREDITS